TERAMO – Il drammatico caso della donna salvata in palestra da un fibrillazione ventricolare, ripropone la riflessione sull’imprtanza del soccorso immediato, in caso di pazienti affetti da patologie elettriche del cuore. «L’intervento dei soccorritori è di fondamentale importanza in questi casi. La velocità entro una decina di minuti – spiega Giancarlo Speca, cardiologo ed esperto di aritmologia del Servizio di cardiologia del Mazzini di Teramo – evita il danneggiamento, a volte irreparabile, del musolo cardiaco». In palestra il soccorso dei volontari della Croce Bianca è stato portato immediatamente e con un defibrillatore: «Lo strumento permette a chiunque, anche a chi non è in possesso di preparazione specifica – aggiunge Speca – di portare quell’aiuto decisivo per riequilibrare il ‘quadro elettrico’ e poi, successivamente, in ospedale di valutare con più serenità il miglior intervento, quando necessario». Il soccorso è stato utile anche perchè portato in un’ora del giorno in cui il servizio di assistenza dell’emergenza può contare su più mezzi e un numero maggiore di volontari. La riflessione è stimolata dalla rimodulazione che di recente la Asl di Teramo ha deciso per i servizi gestiti dall’Anpas, le associazioni di pubblica assistenza: non più in servizio 24 ore su 24 ma soltanto di giorno. Se questo fosse accaduto dopo le 19, forse i rischi per la vita della paziente sarebbero stati più alti: «Il futuro sta nel potenziamento delle postazioni del 118 o della presenza di operatori del primo soccorso sul territorio e, aggiungo io, della presenza di defibrillatori semiautomatici – spiega Speca -. E’ una cosa diversa essere soccorso a Montorio e trasferito a Teramo per un’angioplastica in tempi brevi, che esserlo da Pineto ad Atri e poi a Teramo. Ecco perchè bisogna investire nell’emergenza sul territorio, a fronte di risparmi che sono esigui rispetto al valore della salute».